Pnrr: Comuni attivi in 69.701 progetti il 37,7% a Sud, al Centro solo il 14%

Data:
5 Febbraio 2023

Pnrr: Comuni attivi in 69.701 progetti il 37,7% a Sud, al Centro solo il 14%

Primato di interventi in Sardegna, Calabria e Abruzzo – Tolte Molise, Valle d’Aosta e Basilicata, fuori scala per le loro piccole dimensioni, il rapporto progetti/popolazione vede in testa Sardegna, Calabria e Abruzzo, con un intervento ogni 373-428 abitanti. Subito dopo si incontra in graduatoria la prima regione settentrionale, il Piemonte, con un progetto ogni 485 cittadini, mentre la Lombardia si ferma molto più in basso con un rapporto quasi doppio (843).

Ma le sorprese maggiori arrivano in fondo, con il Lazio (un intervento ogni 1.505 residenti) e soprattutto con la Sicilia che chiude la classifica con un intervento ogni 1.647 abitanti. Certo, un esame completo deve tener conto anche del valore unitario dei singoli investimenti. Ma già queste cifre sembrano confermare che in alcune aree del Paese la priorità assegnata al Sud dall’obiettivo della coesione territoriale si scontra con forti deficit progettuali. I problemi, insomma, iniziano già prima della fase cruciale della realizzazione, che domina le preoccupazioni di governo ed enti locali.

Il tema ha occupato anche la giornata finale dell’11esima conferenza nazionale Ifel che si è chiusa a Roma. E che ha messo sotto esame anche le novità in arrivo con il nuovo decreto sul Pnrr atteso all’inizio di febbraio in consiglio dei ministri.

Sulla nuova spinta per il «rafforzamento della capacità amministrativa degli enti locali», articolo che apre la bozza circolata fin qui del nuovo decreto, la misura più importante è rappresentata dall’esclusione integrale dei costi del rinnovo contrattuale dai calcoli sul rapporto fra entrate stabili e spese di personale che misurano le possibilità assunzionali di ogni ente. La novità, se troverà conferma nella versione finale del decreto superando le obiezioni da sempre avanzate dalla Ragioneria generale, archivierebbe di fatto il principio della «sostenibilità finanziaria» delle assunzioni aprendo però spazi aggiuntivi al reclutamento. Ma il rischio è che ancora una volta l’effetto sia più sensibile a Nord, dove i conti locali sono mediamente più in salute, mentre i buchi negli organici diventano voragini a Sud. Tra gli interventi in cantiere c’è anche l’allargamento della possibilità di attribuire incarichi dirigenziali, che per la bozza potrebbero salire fino al 50% dei posti in dotazione organica superando il limite, già ampio, del 30% fissato oggi.

Fonte: Il sole 24 ore

Ultimo aggiornamento

8 Febbraio 2023, 13:01